Franco Venturini nasce a Roma l’11 Maggio 1937, figlio d’arte: il nonno Domenico è commediografo e dantista. A 18 anni, con una compagnia di giovani, allestisce GLI INNAMORATI di Goldoni, che riscuote grande successo di pubblico e critica. Nel 1958 si trasferisce in Francia, a Parigi, dove scrive il romanzo epistolare “WERTHER MODERNO”, ispirato al più famoso Werther di Goethe. Tornato a Roma, rappresenta al Teatro dei Satiri la tragedia “DA GESU’ A CRISTO”, per la regia di Paolo Paoloni, con partecipazione di Sergio Ammirata. Successivamente si trasferisce in Germania, prima a Lieser ( Bernkastel ), poi a Moenchengladbach e infine a Duesseldorf , dove resta fino al 1977 e dove mette in scena la sua tragedia “JAN PALACH IL CECOSLOVACCO”, che gli procura fama e i riconoscimenti della locale intellighenzia. A Dusseldorf si diploma regista e attore presso la scuola di NORA HENGSTENBERG. Torna a Roma nel l 1978 e fonda il Teatro Cantina “CATACOMBE 2000” nel quale svolge intensa attività teatrale e cinematografica, allestendo soprattutto opere del suo repertorio. Socio SIAE dal 1985, nel 1989, con la collaborazione di Federica De Vita, fonda L’UNIVERSITA’ DELLO SPETTACOLO DI ROMA, autorizzata dalla Regione Lazio per la formazione professionale di attori, e la Compagnia “Venturini- De Vita”. Nel 2007, sempre insieme a Federica De Vita a cui si aggiungono Chiara Conti e il fratello Maurizio Venturini, fonda il TEATRO FLAVIO, in cui opera attualmente come regista, attore e autore. Franco Venturini , oltre all’attività teatrale, si è dedicato anche a quella cinematografica, dirigendo quindici lungometraggi, dei quali ha scritto soggetti e sceneggiature, oltre a partecipare come attore protagonista o co-protagonista. Con 60 anni di carriera sulle spalle, Franco Venturini è stato anche ideatore di varie trasmissioni televisive inerenti il mondo della cultura su reti private ( Europa TV, GBR, Odeon TV) e, nel 2002, ha istituito il Festival “Giano Bifronte”, rassegna di cinema indipendente pensata per dare spazio agli autori poco conosciuti del panorama italiano.