A PROVA DI MORTE - DEATH PROOF

Per Julia, l’ora che si avvicina al tramonto costituisce il momento migliore per cercare un po’ di relax chiacchierando con le amiche da Guero’s, al Texas Chili Parlor. Non tutti però si limitano a guardare e desiderare le splendide ragazze. Nel locale arriva anche Stuntman Mike, un ormai non più giovanissimo ribelle carico di cicatrici e dallo sguardo ammiccante, che attende solo di poterle attirare nella sua trappola. Tarantino entra al CineTeatro Flavio, e lo fa con una delle sue cosiddette “Opere minori”, quel Death proof (A prova di morte) di cui parecchio si è parlato, soprattutto male, al momento dell’uscita, anche a causa dei magri incassi. In realtà si tratta di un film che ha avuto un riconoscimento tardivo, una pellicola dove un cast di splendide ragazze (attrici bravissime) si contrappone al cupo protagonista maschile, un memorabile Kurt Russell in una delle sue migliori interpretazioni. Un film che pensiamo valga la pena di rivedere e riscoprire. Regia Quentin Tarantino – (Stati Uniti d’America, 116 minuti) Con: Kurt Russell, Zoe Bell, Rosario Dawson, Vanessa Ferlito, Sidney Tamila Poitier Mary Elizabeth Winstead, Rose MaGowan, Jordan Ladd, Tracie Thoms, Eli Roth, Quentin Tarantino

Adamo ti amo

Nell’eterno conflitto tra sessi che si attraggono e si respingono non è facile orientarsi. Tra l’essere sé stessi o vittime di cliché spesso si frappongono bugie, fraintendimenti e autocensure. Che sia utile l’intervento di una competente psichiatra, detta la Maga? Una commedia brillante di Stefania Cenciarelli con: Lucia Angelelli, Stefania Simone, Giulia Debè, Riccardo Marzuoli, Antonio D’Onofrio, Danilo Argento audio e luci: Walter Del Greco progetto grafico: Danilo Argento

All'età tua credi ancora all'amore?

Un’attrice di una compagnia di guitti recita ogni giorno, come tutti, la sua parte nella commedia dell’esistenza. La donna ha una doppia vita della quale non vuole prendere coscienza. I diversi personaggi, tra cui la protagonista, ci introducono nell’affascinante e misterioso mondo dello spettacolo e delle piccole compagnie teatrali. Federica de Vita, attrice prediletta di Franco Venturini, dimostra ancora una volta le sue grandi doti di interprete, sia in ruoli drammatici che grotteschi. “All’età tua credi ancora all’amore?” è una commedia dolceamara sulle illusioni della vita. con Federica De Vita, Franco Venturini, Chiara Conti, Tino Berlino, Bruno Tocca, Marta Antognetti

All'Ovest niente di nuovo

In una scuola tedesca, durante la prima guerra mondiale, un vecchio professore incita gli alunni ad arruolarsi volontari. Molti di questi accolgono con entusiasmo l’invito e si arruolano; ma di fronte alle difficoltà ed ai disagi dell’addestramento militare l’entusiasmo svanisce. Ancora più deprimente è l’esperienza della guerra e della vita in trincea… Regia Lewis Milestone (Stati Uniti d’America, 131 minuti) – Con: Louis Wolheim, Lewis Ayres, John Wray, Arnold Lucy, Ben Alexander, Richard Alexander, William Bakewell, Edmund Breese, Beryl Mercer, Harold Goodwin, Scott Kolk, Owen Davis Jr., Walter Browne Rogers, “Slim” Summerville, Russell Gleason, G. Pat Collins

Americani - Glengarry Glen Ross

Tratto da una celebre opera teatrale di David Mamet, il film è noto per i suoi dialoghi taglienti e le intense performance degli attori. “Americani” è ambientato in una agenzia immobiliare di Chicago, dove un gruppo di agenti immobiliari lotta per sopravvivere in un ambiente altamente competitivo e ad alta pressione. I loro manager, per motivarli a vendere, offrono un premio al miglior agente e minacciano di licenziare chiunque non raggiunga gli obiettivi di vendita. Gli agenti cercano disperatamente di chiudere contratti immobiliari, utilizzando anche tattiche aggressive e piuttosto discutibili. Le tensioni aumentano quando vengono rubati dei preziosi elenchi (i “contatti”) di potenziali clienti, portando a sospetti, conflitti e tradimenti tra i colleghi. Il film esplora temi di competizione, avidità, disperazione e il lato oscuro del mondo degli affari. Le intense performance di Al Pacino, Jack Lemmon, Alec Baldwin, Alan Arkin, Ed Harris, Kevin Spacey e Jonathan Pryce sono state ampiamente elogiate, contribuendo a rendere “Glengarry Glen Ross” un dramma potente e memorabile sulla vita nel mondo delle vendite immobiliari. con: Jack Lemmon: Shelley Levene, Al Pacino: Ricky Roma, Kevin Spacey: John Williamson, Ed Harris: Dave Moss, Alan Arkin: George Aaronow, Alec Baldwin: Blake, Jonathan Pryce: James Lingk, Bruce Altman: Signor Spannel, Jude Ciccolella: Detective

Andrius Mamontovas in concerto

Andrius Mamontovas (Vilnius, 23 agosto 1967) è un cantante lituano; si fece notare, giovanissimo, nelle sue prime performance musicali con i Foje, gruppo rock con cui ha esordito a 16 anni e che tra il 1983 e il 1997 ha collezionato successi in patria e all’estero. Con i Foje Mamontovas ha pubblicato ben 14 album, culminati con un concerto d’addio, tenutosi a Vilnius, a cui assisterono 60 000 persone. Brillante è stata anche la sua carriera di solista, dopo lo scioglimento gruppo. Ha scritto musiche per l’opera teatrale “Ivanov”, di Anton Pavlovič Čechov rappresentata presso il teatro Argentina di Roma, sotto la regia di Eimuntas Nekrosius e ha recitato anche nel ruolo di protagonista nella versione dell’Amleto, anche questa diretta da Nekrosius. Ha vinto per 15 volte il premio “Bravo”, il più ambito premio musicale lituano. Ha rappresentato il suo paese nell’edizione 2006 della competizione canora “Eurovision”, con il gruppo LT United.Ha suonato con artisti come Sting e Bryan Adams. Memorabili rimangono anche le sue performance televisive, come il suo singolare “striptizas”, (strip tease). Molte sono le sue canzoni di successo, tra cui Viskas is naujo (Tutto daccapo), Kai tu atversi man duris (Quando mi aprirai la tua porta) e We are the winners con gli Lt United.

Arpia

Arpia nasce nel febbraio 1984 con la seguente formazione: Leonardo Bonetti – voce, basso, sinth; Fabio Brait – chitarra; Aldo Orazi – batteria. Già nell”85 Arpia cominciò a sperimentare nei concerti forme di contaminazione estetica coinvolgendo mimi e attori intorno ad un progetto che superasse gli schemi dello spettacolo musicale tradizionale per indirizzarsi a ricerche teatrali. Dopo due anni di lavoro in questa direzione, nel 1987 esce, quale realizzazione di tutta la prima fase compositiva, “de lusioni”, demo sperimentale ma ricco di forme e idee poi sviluppate in modo più organico in seguito. “Resurrezione e Metamorfosi”, composizione-fiume uscita nell”88, dalla durata di 40 minuti, è il lavoro che porta a conclusione tutta questa fase. Nei due anni seguenti, cioè quelli precedenti l’ultimo lavoro su cassetta, “Bianco Zero”, Arpia ha spostato la sua attenzione con sempre maggiore energia sugli aspetti più problematici e ricchi di conseguenze della realtà in cui ha preso definitivamente sangue: è questo il terreno su cui si impianta la produzione più recente. E in effetti l’evoluzione ultima del gruppo vede una rinnovata dimensione nel modo di strutturare gli spettacoli, che perdono quella misura genuinamente teatrale per indirizzarsi con più efficacia verso una tensione comunicativa; le sonorità cambiano considerevolmente con l’introduzione delle tastiere, e portano ai brani usciti su 7″ nel settembre del 1992: “Ragazzo Rosso” e “Idolo e Crine”. Nell’aprile del 1995, questo percorso trova il suo sbocco naturale sia da un punto di vista artistico che discografico, con l’uscita del primo CD: “Liberazione”. Si tratta di un concept ideato intorno all’idea di un viaggio nella memoria storica del nostro paese a cinquant’anni, appunto, dalla liberazione dal nazifascismo. Non c’è, comunque, una volontà puramente politica, bensì l’esigenza di riappropriarsi di una storia collettiva attraverso storie individuali. Dal 1998, quindi, l’evoluzione verso soluzioni ritmiche e sonorità più istintive e meno rarefatte porta ad un allargamento del gruppo con collaborazioni che vedono l’intervento di Paola Feraiorni alla voce e di Tonino De Sisinno alle percussioni. Al termine di questa fase, nel settembre del 2006, esce l’ultimo lavoro del gruppo dal titolo “Terramare” il cui nucleo può essere individuato nell’esperienza erotica del mondo. Terra e Mare, elementi di fisicità e sessualità, poli di una continuità reale e riconoscibile, orizzontali e appartenenti entrambi ad un gioco di contrasti comunemente accettati, in cui ogni elemento rispetta il suo ruolo dall’alto dell’ironia di chi già conosce le possibili combinazioni amorose. Terra e Mare, uomo e donna, su un piano comune, dove il sentimento del mistero dell’altro è vivo e messo in gioco continuamente. L’elemento divino è escluso, il cielo è senza dio e le uniche divinità sono quelle classiche dei boschi e dei mari, simboli antichi della sessualità. Intervista Leonardo Bonetti, bassista e cantante degli Arpia:

Buena Vista Social Club

Durante la collaborazione con Wim Wenders per le colonne sonore di Paris, Texas (1984) e La fine della violenza (1997), il musicista americano Ry Cooder parlava spesso del “Buena Vista Social Club”, leggendario club dell’Havana dove si erano esibiti i più grandi musicisti cubani, alcuni ancora attivi pur se ultranovantenni, coi quali registrò nel 1996 un disco che divenne un grande successo internazionale.Nella primavera del 1998, Cooder decise di tornare a Cuba per registrare un nuovo CD insieme a Ibrahim Ferrer e a tutti i musicisti che avevano partecipato al primo album. Questa volta, Wim Wenders lo accompagna con la sua troupe cinematografica. Il film mostra la registrazione di molti dei loro pezzi all’Avana. I musicisti parlano della loro vita a Cuba e dei loro inizi nel mondo della musica. Ry Cooder li convince poi a partecipare ad una tournée con due concerti, uno ad Amsterdam e l’altro a New York, alla Carnegie Hall. Con: Luis Barzaga, Joachim Cooder, Ry Cooder, Juan de Marco Gonzàles, Julio Alberto Fernàndez, Ibrahim Ferrer, Carlos Gonzàlez, Ruben Gonzàlez, Salvador Repilado Labrada, Pìo Leyva, Manuel “Puntilita” Licea, Orlando “Cachaìto” Lòpez, Benito Suàrez Magana, Manuel “Guajiro” Mirabal, Eliades Ochoa, Omara Portuondo, Julienne Oviedo Sànchez, Compay Segundo, Barbarito Torres, Alberto “Virgilio” Valdés, Amadito Valdés, Làzaro Villa – Regia Wim Wenders – Germania, Stati Uniti d’America, Regno Unito, Francia, Cuba – 105 minuti

C'era una volta In Italia

FIL ROUGE MEDIA PRESENTAUNA PRODUZIONE PLAY ENTERTAINMENT IN COLLABORAZIONE CON STUDIOZABALIK – Cariati, uno sperduto paesino della Calabria affacciato sullo Jonio.La sanità pubblica è ridotta al lumicino da decenni di tagli al bilancio e privatizzazioni. Con il Piano di rientro è stato chiuso anche l’ultimo ospedale della zona: uno dei 18 ospedali cancellati nel giro di una notte in tutta la Calabria.Un manipolo di ribelli di ogni età decide di protestare come nessuno ha mai osato fare, occupando l’ospedale con l’obiettivo di ottenerne la riapertura. Nel frattempo alcuni dei più importanti intellettuali, medici, esperti e attivisti italiani e internazionali ci svelano le vere responsabilità locali e globali dell’attacco alla salute pubblica, e sostengono la lotta di Cariati.“C’era una volta in Italia – Giacarta sta arrivando” è il seguito ideale di “PIIGS”, fortunato documentario del 2017 degli stessi autori. CON: ADRIANO CATTANEO, IVAN CAVICCHI, NICOLETTA DENTICO, SANTO GIOFFRÈ, GAVINO MACIOCCO, MICHAEL MARMOT, WARREN MOSLER, CARLO PALERMO, MARIA ELISA SARTOR, RANDALL WRAY E CON MICHELE CALIGIURI, CATALDO CURIA, MIMMO FORMARO, NINÌ FORMARO, MIMMO SCARPELLO, CATALDO PERRI PRODOTTO DA MARCO TEMPERA, ALESSANDRO PEZZA FOTOGRAFIA MIRKO MELCHIORRE MONTAGGIO FEDERICO GRECO MUSICHE ORIGINALI PINO, FLAVIO E LIVIA CANGIALOSI MIX E SOUND DESIGN PAOLO BAGLIO, DANIELE BERTINELLI ANIMAZIONI COSTANTINO ROVER GRAFICA MAURO DI FLAVIANO COLOR SEBASTIANO SARO GRECOCON I BRANI MONEY PER CONCESSIONE DI ROGER WATERS ESEGUITA DAI PINK’S ONEMUSICA LEGGERISSIMA ESEGUITA DA COLAPESCE E DIMARTINOGIOCHI D’ALBA SUL MARE ESEGUITA DA CATALDO PERRI

C'ERA UNA VOLTA IN ITALIA - Giacarta sta arrivando

“C’era una volta in Italia – Giacarta sta arrivando” è il seguito ideale di “PIIGS”, fortunato documentario del 2017 degli stessi autori. Cariati, uno sperduto paesino della Calabria affacciato sullo Jonio. La sanità pubblica è ridotta al lumicino da decenni di tagli al bilancio e privatizzazioni. Con il Piano di rientro è stato chiuso anche l’ultimo ospedale della zona: uno dei 18 ospedali cancellati nel giro di una notte in tutta la Calabria. Un manipolo di ribelli di ogni età decide di protestare come nessuno ha mai osato fare, occupando l’ospedale con l’obiettivo di ottenerne la riapertura. Nel frattempo alcuni dei più importanti intellettuali, medici, esperti e attivisti italiani e internazionali ci svelano le vere responsabilità locali e globali dell’attacco alla salute pubblica, e sostengono la lotta di Cariati. https://www.ceraunavoltainitalia.com/