Con l’ingresso a Tripoli dei ribelli del Cnt e la sconfitta di Gheddafi, sono tornate sulle prime pagine dei giornali nuove improbabili testimonianze di ribelli dell’ultima ora e nuove morti e resurrezioni dei figli di Gheddafi, il tutto inserito in uno strano gioco delle parole in cui un esercito regolare e un popolo fedele al suo governo vengono definiti miliziani e mercenari mentre a una strana e composita armata (dalla Nato) viene riservato il romantico appellativo di ribelli. La guerra alla Libia e la caduta di Gheddafi è anche, prima di tutto questo, una guerra delle parole che sono le armi predilette dalla disinformazione. Maledetta Primavera, un docufilm di Fulvio Grimaldi