Il Fattore Rossi

Il Fattore Rossi – Sabato 4 (ore 21:00) e domenica 5 marzo (ore 18:00) debutta finalmente, in anteprima assoluta, IL FATTORE ROSSI, una commedia esilarante che farà sorridere e divertire. Lo stile è quello classico della tipica commedia degli equivoci che fa satira di costume sui tradimenti e le bugie. Sette attori in scena per far divertire il pubblico al ritmo della commedia brillante. Con: Giada Burrelli, Luca Cesaretti, Loredana Colarusso, Luciano Lalli, Mirko Parri, Bruno Pelosi, Filomena Tolino – regia: Sandro Calabrese – Biglietto unico: 10 euro

Il matrimonio per forza

Uno spettacolo divertente e moderno, nato dall’unione di due famosi atti unici di Molière, “Le preziose ridicole” e “Il matrimonio per forza”, dove si svelano dinamiche amorose più che attuali, tra personaggi grotteschi e ricchi di verve, la grande verve di Molière. Rosaura e la cugina Magdelon vivono con lo zio Gorgibus, il quale vuole far sposare a tutti i costi Rosaura, la quale però sogna di incontrare un eroe da romanzo. L’anziano commerciante Pantalone chiede aiuto al “dottor” Arlecchino con la speranza di farsi scegliere: le cose prenderanno una piega esilarante tra travestimenti, equivoci e colpi di scena continui.

Il povero Jacopo

“Il povero Jacopo”, una divertente commedia con la regia di Sandro Calabrese con: Giada Burrelli, Luca Cesaretti, Vanessa Cicala, Alessio Di Silvestro, Stefania Ferrara, Claudia Negro, Mirko Parri, Fabio Pelliciardi, Rosa Riccardi, Alessandra Rinaudo, Paride Taurino, Sara Taurino, Paola Tomassi. Sabato 28 maggio alle ore 21:00 e domenica 29 maggio alle ore 18:00

L'amica delle mogli

Dopo lo storico allestimento di Giorgio De Lullo con gli straordinari Rossella Falk e Romolo Valli, la compagnia Venturini-De Vita ripropone, a quasi 40 anni di distanza, quest’opera di Pirandello creando uno spettacolo attuale e coinvolgente. E’ il dramma della gelosia, di una gelosia pazzesca e furibonda, in cui viene scolpita una donna, Marta (a cui Federica De Vita dà grande forza e spessore), “creatura moderna e complessa, simbolo dell’ambiguità di tutti i tempi che coinvolge ed emoziona lo spettatore fino alla fine” (T. De Matteis) Opera composta nel 1926 ed appartenente al secondo periodo creativo di Pirandello, vede al centro dell’azione una figura femminile di notevole spessore, Marta, l’amica delle mogli, donna ambigua ed enigmatica, la quale non si è mai sposata ed è diventata la preziosa consigliera delle proprie amiche, oltre che l’irraggiungibile oggetto del desiderio dei loro mariti. Marta, sospesa tra innocenza e perversione, non sa nemmeno lei stessa dove finisca la sua disponibilità altruistica e dove cominci il desiderio di affermazione personale, realizzato attraverso l’imposizione sulle amiche dei suoi comportamenti, dei suoi gusti e delle sue scelte. “L’Amica delle Mogli” non è solo il dramma della gelosia, di una gelosia pazzesca e furibonda, ma è anche il dramma dell’ambiguità in cui si staglia la figura di Marta (a cui Federica De Vita dà grande forza e spessore), donna moderna e complessa come il clima che le incombe intorno e di cui è l’involontaria causa, un dramma ch’ella vede ingigantire e di cui sente tutto l’orrore e la disperazione senza alcuna speranza di salvezza. Il pensiero di Pirandello è espresso pienamente nella tragedia improvvisa dell’uomo che, essendosi sempre accontentato di lasciarsi vivere, vuole uscire dal suo “Io” per manifestarsi nella propria realtà; nella schizofrenia generata dal conflitto tra apparenza e realtà, tra individuo e mondo esterno; nell’amore che, pur essendo per l’autore sempre freddo e distaccato anche se accompagnato dal sospetto e dalla gelosia, sfocia in dramma. La regia di Franco Venturini punta a coinvolgere lo spettatore in questo gioco ambiguo fino alla fine, caratterizzando i personaggi e muovendoli con precisione assoluta. La figura di Marta risente probabilmente della passione che Pirandello nutriva per l’attrice Marta Abba, per la quale scrisse la commedia e che la ebbe come prima interprete.

L'hotel degli artisti

L’ Hotel degli Artisti, ovvero “Signori, chi vi dice che siete voi che state seduti là che siete venuti a vedere noi che stiamo qua e che invece non siamo noi che stiamo qua che siamo venuti a vedere voi che state là?” In poche parole il teatro nel teatro o meglio uno spettacolo che parla di teatro attraverso il teatro stesso, raccontato all’interno di un Hotel, da personaggi che ci tengono ad autodefinirsi veri artisti, completamente diversi tra loro, ma con delle qualità comuni come l’arte dell’arrangiarsi e soprattutto la “fame” ben diversa dalla fama. con: Claudia Tulli, Luigina Bonanni, Sandra Tulli, Alberto Zampi, Gioacchino Cappa, Antonella Zarotti regia di Sandro Calabrese info e prenotazioni: 3341758865 – 3282205776

L'hotel del libero scambio

“L’hotel del libero scambio”, è il capolavoro di Georges Feydeau, definito l’erede di Moliere, maestro della comicità alla francese. È una commedia brillante, estremamente esilarante e ricca di invenzioni drammaturgiche, nella quale un susseguirsi di incredibili eventi concatenati, che scaturiscono dall’incontro dei vari personaggi al momento e nel luogo sbagliato, danno luogo ad una delle più riuscite commedie degli equivoci di tutti i tempi. con Stefano Grossi, Francesca Signani, Camilla Rocchi, Lanfranco Macchèn, Alessandro Pericoli Ridolfini, Alessandra De Castro, Giulio Maisano, Francesca Cavallucci, Francesca Ceppetelli, Giorgia Tancredi, Alessandra Vincenti, Alessandro Paschero, Roberto De Angelis, Antonella Santini, Valentino Pucciarelli, Luciano Berardi – Regia di Stefano Grossi; aiuto regia Alessandra De Castro; Direttore di Produzione Francesca Signani

L'Italia al tempo della peste

Un documentario che illustra e denuncia alcune delle più significative aggressioni, “civili” e militari al territorio. L’Ilva di Taranto e le industrie dei veleni di Brindisi, i gasdotti per la Puglia, le Grandi Navi e il Mose a Venezia, le trivelle petrolifere in Basilicata, i traffici di rifiuti e delle discariche tossiche a La Spezia. E poi le basi e i poligoni della Sardegna, in Friuli, da Lampedusa al Camp Darby di Pisa. Sono alcune delle più significative aggressioni volute da una strategia fondata sul disprezzo dell’ambiente e dell’autodeterminazione delle comunità, raccontate dal noto giornalista Fulvio Grimaldi.

L'URLO di Michelangelo Severgnini

In Libia ci sono 700mila migranti-schiavi bloccati senza poter andare avanti e senza poter tornare indietro. Solo poche migliaia di loro ogni anno ce la fanno. “L’Urlo” è la storia del lavoro del regista Michelangelo Severgnini, tra il vano tentativo di rendere queste voci protagoniste in Europa e il desiderio di svelare misteri della Libia. Le immagini girate dai telefonini dei ragazzi in Libia e i loro messaggi vocali si alternano con il viaggio dell’autore, verso il confine tra Tunisia e Libia, alla ricerca di una liberazione che tarda ad arrivare, nel silenzio complice del mondo. Michelangelo Severgnini è nato a Crema nel 1974 ed è stato redattore di Radio Onda d’Urto dal 1999 al 2001. Nel 2000 scrive il libro “Good morning, Pristina! – diario di un giornalista radiofonico tra Kosovo e Serbia” (Prospettiva edizioni). Nel 2001 in qualità di compositore e contrabbassista incide l’album “2001: odissee infrante alle periferie dell’impero” (MAP produzioni). Realizza il suo primo documentario nel 2002, Il ritorno degli Aarch – i villaggi della Cabilia scuotono l’Algeria (Carta, settimanale). Nel luglio 2004 gira in Iraq …e il Tigri placido scorre – istantanee dalla Baghdad occupata Tra il 2004 e il 2008 partecipa come videoautore per l’agenzia H24 a numerosi documentari televisivi in onda su LA7 e Rai3, tra cui Stato di paura, premio della critica Ilaria Alpi nel 2007. Il terzo lavoro indipendente esce nel settembre 2008, Isti’mariyah – controvento tra Napoli e Baghdad (edizioni Peacereporter.net con le musiche dei Radiodervish), già vincitore nel 2006 del Premio Internazionale Documentario Reportage Mediterraneo nella sezione creatività e nel 2008 del primo premio assoluto per la miglior opera in concorso al Sole e Luna doc festival. Dal 2007 cura il sito kapdkjumb.it, su cui tiene un diario in rete. Nell’estate 2008, dopo aver interrotto la sua collaborazione con la tv, ha lasciato L’Italia e si è trasferito ad Istanbul, dove ha girato il film Katırlar doğurunca (Quando le mule partoriranno). Il film è stato ultimato in collaborazione con la casa di produzione Figli del Bronx. Dal gennaio 2011 vive a Napoli.

La locandiera di Carlo Goldoni

La scaltra locandiera Mirandolina, grazie al suo fascino, riesce a prendersi gioco degli avventori della sua locanda. Nel corso dei fatti incontra Ortensia, la quale si finge nobildonna cercando di ottenere favori dagli aristocratici ospiti, ma senza riuscirci; invece la locandiera, come un’attrice nata, fa innamorare tutti quanti di se, giocando con loro e prendendoli in giro senza che gli uomini se ne accorgano. L’ostacolo più grande sembra essere la misoginia del rude Cavaliere di Ripafratta, ma Mirandolina non è tipo da farsi scoraggiare dalle imprese “impossibili”…